Dal 20 Ottobre 2018 al 24 Febbraio 2019, al MAXXI la mostra LOW FORM
La promuoviamo perchè c’è anche un pizzico del nostro lavoro dietro le opere di Emilio Vavarella, in esposizione nella mostra a cura di Bartolomeo Pietromarchi. Se siete a Roma poco dopo la Makerfair non perdete l’occasione per visitare il museo MAXXI e farvi un bel viaggio nell’immaginario tecnologico e surreale degli artisti di oggi, tra sogni generati da computer, algoritmi creativi e avatar che si interrogano sul senso dell’esistenza.
Emilio Vavarella, artista che già conosce bene il mondo dei FabLab, e indaga sulla relazione tra uomo e macchina presenterà una suggestiva installazione dove il suono ‘Rimbalza’ letteralmente in ogni punto dello spazio, grazie all’utilizzo di diffusori acustici direzionali mossi nello spazio attraverso bracci robotici. Al FabLab Bologna abbiamo messo a punto qualche piccolo escamotage per rendere più leggero il lavoro dei motori di quei bracci, che rimanendo in funzione no stop per alcuni mesi rischierebbero di far presto visita al più vicino reparto di ortopedia cibernetica. Emilio vive a Boston, dove insegna all’Harvard University, per cui in Italia, poteva solo affidarsi ai matti di un FabLab per far leggere ed eventualmente correggere la grammatica del suo sistema robotico DIY. Da Gallleriapiù è arrivata la telefonata ed il nostro reparto di Ortopedia Robotica si è attivato scaldando gli arduini, un po’ di codice intra motore ed una veloce riabilitazione, i bracci sono pronti per lo show!
Per “UGO” una lampada in Plexi
Queste bellissime lampade di design hanno un marchio che brilla soprattutto al
calar del sole. Una G che vuole diventare iconica e che descrive un’app dedicata alla gente, giovane che vive la notte, sa dove vuole andare, ama la musica, e vuole cogliere bazze e agevolazioni per partecipare a concerti ed eventi musicali.
Il Biliardino personalizzato NEET
Come potevamo astenerci dalla sfida di riprogettarlo con gli strumenti digitali del FabLab? Oggi è possibile! Il limite è la fantasia, noi abbiamo deciso di personalizzare gli ‘omini’, ridisegnare lo stadio, mettere un segna punti a led e persino inserire dei fantastici effetti sonori.
Bilancio Partecipativo e FabLab Bologna
Una lampada in stile steam punk, posizionata all’entrata di Salaborsa: il bulbo si illumina per qualche istante in seguito alla registrazione di una votazione da parte del server principale del comune.
Occhiali in marmo by Burdi, un’innovazione accompagnata dal FabLab Bologna
Quando siamo stati chiamati in causa per questa avventura non eravamo pronti a credere che con il marmo si potessero creare anche leggerissime montature per occhiali pregiati…
MakeItWork la puntata zero
Riscopriamo ancora una volta la forte leva che il digitale, vissuto in modo attivo e creativo, può esercitare in chiave di inclusione sociale e lavorativa. In questo modo il nostro FabLab intende iniziare ad affrontare il grande tema della formazione legata ai veloci cambiamenti, non solo tecnici, ma soprattutto culturali, innescati dall’industry 4.0.
Fondazione Aldini Valeriani e FabLab Bologna – Tecnico per la conduzione di impianti automatizzati
Industry 4.0? Nuove macchine, robot, interconnessione e tanto altro restano strumenti fini a se stessi se alla base non è presente una formazione che dia agli operatori e manutentori di impianti ‘una marcia in più’.
Girls Code It Better
Girls Code It Better è un progetto che intende fornire alle ragazze la possibilità di orientare i propri interessi verso le nuove competenze del futuro, stimolandone le attitudini tecniche ed amplificando le possibilità di crescita
FabLab Bologna pionieri italiani di Museomix!
Materiali e suoni distinti che arrivano a raccontare la storia di un piccolo museo nel centro bolognese. Quattro squadre di professionisti creativi che hanno reinterpretato in chiave moderna la visita nelle sale dell’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza
FaRete-Unindustria-FabLab Bologna
FARETE scuola. Il padiglione 18 era dedicato soprattutto alle scuole, un ambito imprescindibile per la formazione delle future figure professionali in continua evoluzione. Come potevamo mancare?