Pesa di più un Kilo di bit o un Kilo di Byte?
Scherzi a parte, questa è la domanda, non per forza provocatoria, che un collega potrebbe porre ad un insegnante investito del prestigioso ruolo di Animatore Digitale… Lo apprendiamo dopo l’intenso Open Day del nostro FabLab presso l’Urban Center, ieri martedì 31 Maggio. Una giornata ricca di incontri costruttivi con tutti gli insegnanti che hanno preso sul serio il nostro segnale lanciato dallo spazio verso il mondo della scuola, grazie alla parabola ripetitrice di Mak-Er ed dell’Ufficio scolastico regionale.
Com’ è andata e come si sono svolti gli incontri?
Considerato il numero di istituti interessati, una giornata è stata appena sufficiente per accogliere soltanto gli insegnanti che si sono tempestivamente prenotati esaurendo in poche ore gli slot preparati per una cinquantina di incontri ONE to ONE. Quattro aree tematiche ed un responsabile del FabLab per ogni tavolo di confronto, su robotica, fabbricazione digitale, atelier digitali, co-progettazione e formazione.

Gli insegnanti che abbiamo incontrato erano al 99% animatori digitali. Ad ogni incontro, il darsi del lei ha retto per trenta secondi, poi giù la maschera: da una parte i makers, inconsapevoli costruttivisti dalla nascita, dall’altra gli insegnanti più funky della scuola. Indipendentemente dall’età o dalla preparazione in campo digitale, amici dell’innovazione ma consapevoli degli ostacoli. (Tuttavia pronti a scommetterci, altrimenti non sarebbero venuti a trovarci!?!)

Cosa può fare il FabLab per la Scuola, quale tipo di aiuto può essere efficace per gli A.D. incaricati di portare dal basso, un vento di innovazione, in un mondo che fa così fatica a cambiare? Abbiamo registrato da loro delle istanze, e suggerito a nostra volta degli immaginari. All’interno dei nostri piccoli simposi non sono mancate riflessioni, scoperte e talvolta sorprese, per cui molti dubbi restano aperti. Dormendoci sopra una notte, una certezza si legge, soprattutto sbobinando le immagini dei prof che toccano con mano gli oggetti stampati in 3d e laserati, o le prime reazioni montando i robot educativi: quanto è vero che si devono divertire i ragazzi, è altrettanto importante che lo facciano anche gli adulti, e questo pensiamo possa essere un nostro punto di forza.

Per “UGO” una lampada in Plexi
Queste bellissime lampade di design hanno un marchio che brilla soprattutto al
calar del sole. Una G che vuole diventare iconica e che descrive un’app dedicata alla gente, giovane che vive la notte, sa dove vuole andare, ama la musica, e vuole cogliere bazze e agevolazioni per partecipare a concerti ed eventi musicali.
Il Biliardino personalizzato NEET
Come potevamo astenerci dalla sfida di riprogettarlo con gli strumenti digitali del FabLab? Oggi è possibile! Il limite è la fantasia, noi abbiamo deciso di personalizzare gli ‘omini’, ridisegnare lo stadio, mettere un segna punti a led e persino inserire dei fantastici effetti sonori.
Bilancio Partecipativo e FabLab Bologna
Una lampada in stile steam punk, posizionata all’entrata di Salaborsa: il bulbo si illumina per qualche istante in seguito alla registrazione di una votazione da parte del server principale del comune.
Occhiali in marmo by Burdi, un’innovazione accompagnata dal FabLab Bologna
Quando siamo stati chiamati in causa per questa avventura non eravamo pronti a credere che con il marmo si potessero creare anche leggerissime montature per occhiali pregiati…
Bracci robotici per l’artista Emilio Vavarella in esposizione a Roma presso il MAXXI
Emilio vive a Boston, dove insegna all’Harvard University, per cui in Italia, poteva solo affidarsi ai matti di un FabLab per far leggere ed eventualmente correggere la grammatica del suo sistema robotico DIY.
MakeItWork la puntata zero
Riscopriamo ancora una volta la forte leva che il digitale, vissuto in modo attivo e creativo, può esercitare in chiave di inclusione sociale e lavorativa. In questo modo il nostro FabLab intende iniziare ad affrontare il grande tema della formazione legata ai veloci cambiamenti, non solo tecnici, ma soprattutto culturali, innescati dall’industry 4.0.
Fondazione Aldini Valeriani e FabLab Bologna – Tecnico per la conduzione di impianti automatizzati
Industry 4.0? Nuove macchine, robot, interconnessione e tanto altro restano strumenti fini a se stessi se alla base non è presente una formazione che dia agli operatori e manutentori di impianti ‘una marcia in più’.
Girls Code It Better
Girls Code It Better è un progetto che intende fornire alle ragazze la possibilità di orientare i propri interessi verso le nuove competenze del futuro, stimolandone le attitudini tecniche ed amplificando le possibilità di crescita
FabLab Bologna pionieri italiani di Museomix!
Materiali e suoni distinti che arrivano a raccontare la storia di un piccolo museo nel centro bolognese. Quattro squadre di professionisti creativi che hanno reinterpretato in chiave moderna la visita nelle sale dell’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza
FaRete-Unindustria-FabLab Bologna
FARETE scuola. Il padiglione 18 era dedicato soprattutto alle scuole, un ambito imprescindibile per la formazione delle future figure professionali in continua evoluzione. Come potevamo mancare?